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Argenti napoletani dal XVI al XIX secolo

Prefazione di Bruno Malajoli


Napoli, Edizioni d'arte Giannini, 1973
cm 32x24.5, pp. 452-(4), 90 tavole con illustrazioni, tela, sovracoperta illustrata, acetato
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€ 120
SOMMARIO

Prefazione 9

La corporazione degli orefici  21


Origine della corporazione. I primi statuti — Vicende della corporazione nel periodo vicereale — La corporazione napoletana durante il regno di Carlo di Barbone e la Reggenza — Ferdinando IV, la Giunta argentaria e le «vendite con argenti» — La legge organica del Murat e gli altri decreti dopo la restaurazione borbonica.


L'argenteria a Napoli  57


Sviluppo e infiuenze esterne. — I sistemi di lavorazione e il saggio.


La punzonatura  75


Notizie di carattere generale — Il bollo dell'arte prima del 1690 — Il bollo dell'Arte dal 1690 al 1808 — I bolli consolari — I bolli di garanzia e riscontro dopo il 1808 — L'emblema del saggiatore — Prospetto cronologico dei bolli dell'Arte e dei punzoni di Stato.


Gli argentieri  117


Il maestro argentiere — Argentieri identificati e loro punzoni differenziali — Argentieri non identificati — Elenco di maestri attivi dal 1690 al 1860. (Abbreviazioni).


Note 181

Illustrazioni 197

Appendice  379


I. Frammento dello statuto dell'Arte degli Orefici concesso da Ferrante I d'Aragona — II. Statuto di Ferdinando il Cattolico — III. De monetis: Prammatica LVII — IV. Regal Dispaccio 6-9-1783 — V. Regal Dispaccio 27-3-1798 — VI. Regal Dispaccio 28-3-1798 — VII. Prammatica del 29-5-1798 — VIII. Legge del 17-12-1808 — IX. Legge del 15-12-1823 — X. Legge del 26-1-1832 — XI. Legge del 4-3-1839.


Bibliografia  423

Indici  429


Indice dei punzoni — Indice delle illustrazioni — Indice dei nomi — Indice dei luoghi.
Questo volume si presenta riveduto ed ampliato rispetto al precedente, edito fuori commercio dal Banco di Napoli nel dicembre dello scorso anno. L'aggiornamento della ricerca è stato motivato soprattutto dal ritrovamento, presso l'Archivio di Stato, di un prezioso repertorio notarile, nonché dall'apporto recato da Costantino Bulgari per il tramite di donna Zenaide Giunta di Roccagiovine, che ha anche contribuito con alcune segnalazioni personali.

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